Sei nella sezione Mondo   -> Categoria:  Cronaca dal Mondo  
Siria: la situazione dei bambini dopo otto anni di guerra

Siria: la situazione dei bambini dopo otto anni di guerra
Autore: Redazione Esteri
Data: 12/03/2019

Siria: dopo 8 anni di conflitto 4 milioni di bambini non conoscono altro che la guerra, 1 su 2 ha bisogno di assistenza umanitaria, 1 su 3 è senza scuola e almeno 2,5 milioni sono sfollati all’interno del Paese

Un nuovo report dell’Organizzazione raccoglie le testimonianze dei bambini siriani sfollati nel nord del Paese. Più del 30% si sente angosciato, insicuro e solo, ma tutti chiedono ai leader della comunità internazionale riuniti a Bruxelles domani per la 3° Conferenza dei donatori pace, stabilità e istruzione per poter ricostruire la Siria     

Dopo 8 anni di conflitto devastanti, più di un terzo dei bambini siriani si sente sempre o frequentemente angosciato, insicuro e solo, secondo gli esiti di un’indagine realizzata da Save the Children nei governatorati di Idlib, Aleppo, al-Raqqa e al-Hassakeh, tra i più colpiti dalla guerra in Siria, dove vive più della metà dei bambini che all’interno della Siria si trovano in condizioni precarie e bisognosi di assistenza umanitaria.

Alla vigilia della 3° Conferenza Internazionale per il Supporto della Siria e della Regione a Bruxelles, il nuovo report “Un domani migliore: la voce dei bambini siriani” dell’Organizzazione che da 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro, raccoglie le testimonianze di centinaia di bambini che, pur profondamente segnati dalle conseguenze di violenze e distruzione, conservano la fiducia nel futuro e nella possibilità di ricostruire il loro paese, ma chiedono al mondo pace, stabilità e istruzione.

Dall’inizio del conflitto, otto anni fa, sono nati più di 4 milioni di bambini siriani che non conoscono altro che la guerra Mentre il conflitto sta entrando nel suo nono anno il prossimo 15 marzo 2019, più della metà dei bambini siriani è bisognoso di assistenza umanitaria, un terzo è senza scuole e almeno 2,5 milioni sono sfollati all’interno del Paese.

Il 30% dei bambini intervistati ha dichiarato di non sentirsi al sicuro e per più della metà di loro le violenze del conflitto, la separazione dalle famiglie o la perdita dei propri familiari, la distruzione delle abitazioni e delle infrastrutture, insieme alla mancanza di scuole e assistenza sanitaria sono la dura realtà con la quale sono costretti fare i conti ogni giorno.

La povertà e la disoccupazione causate dal conflitto hanno minato la stabilità delle famiglie e forzato ragazzi che dovrebbero andare a scuola a svolgere lavori pericolosi o a sposarsi precocemente (il 65% delle bambine e ragazze afferma che i matrimoni precoci sono un problema molto serio nella propria comunità).

I tassi di malnutrizione, malattia e disabilità sono aumentati a dismisura durante il conflitto e i bambini ascoltati nell’indagine si sentono impauriti, tristi, ansiosi e molti di loro manifestato i segni di un forte stress emotivo.

Crescere senza istruzione rappresenta una paura messa ripetutamente in evidenza da tutti i bambini, come racconta Lina, 13 anni, che è sfuggita all’assedio nel Ghouta orientale e oggi vive a Idlib: “La guerra ha portato via tutto a noi bambini e ci ha lasciato senza nulla, senza istruzione e senza futuro. I miei genitori sono stati uccisi quattro anni fa quando la nostra casa è stata colpita da una bomba, e ho sperato di morire anch’io, ma Dio aveva altri piani. Voglio che la guerra finisca per poter tornare dove vivevo e ricostruire il mio Paese. Non chiedo altro che poter tornare a scuola. Spero che il mondo si accorga di noi e ci aiuti.”

Sara, 14 anni, è stata ferita durante un attacco aereo che ha distrutto la sua casa a Deir Ezzor, e ora vive in un campo profughi in Siria, dove racconta: “prima della guerra la mia vita era bellissima ed ero felice con la mia famiglia. Ora non sono più felice, la mia vita e la guerra sono una cosa sola. Anche qui, il rumore di un aereo in cielo mi fa subito paura. Penso sia molto importante che noi bambini possiamo parlare della nostra vita. È difficile immaginare il futuro del mio Paese quando non abbiamo neanche una casa, ma sono ancora ottimista. Vorrei dire a tutti i bambini del mondo di non allontanarsi mai troppo dalla loro famiglia e di non giocare con oggetti pericolosi.”       

I desideri dei bambini siriani, però sono quelli di tutti gli altri bambini del mondo: il 70% degli intervistati desidera passare tempo con gli amici, l’86% vorrebbe andare bene a scuola, il 98% sogna di stare con i propri cari, mentre la quasi totalità (98%) vorrebbe vivere in un contesto di pace e privo di ogni forma di violenza.

“Tanti bambini in Siria non hanno avuto altro che la guerra, e hanno gli occhi pieni di dolore e violenza. Quelli di cui abbiamo raccolto le testimonianze si sentono soli e insicuri, molti hanno perso la loro famiglia. Chi ha commesso queste gravi violazioni contro i bambini siriani durante il conflitto ne deve rispondere di fronte alla comunità internazionale. Chiediamo ai leader che si incontreranno a Bruxelles di ascoltare la voce dei bambini siriani. Anche se hanno attraversato otto anni di guerra e violenze, sono ancora fiduciosi di poter costruire un futuro migliore per il loro Paese. Chiedono pace, stabilità e istruzione, e la comunità internazionale deve trovare il modo di rispondere alla loro richiesta.” ha dichiarato Filippo Ungaro, portavoce di Save the Children Italia.              

Dai risultati della ricerca emerge infatti che i bambini e ragazzi coinvolti nell’indagine di Save the Children hanno chiare aspettative nei confronti degli adulti di riferimento nel loro paese e vorrebbero che si adoperassero per la fine del conflitto (60%), garantissero loro un’educazione (13,4%) o servizi sanitari (7,5%) e infine si impegnassero per la ricostruzione del Paese. Altrettanto decise sono le richieste che vengono fatte alla comunità internazionale che secondo il 56% degli intervistati dovrebbe trovare soluzioni per la fine della guerra e per proteggere i bambini, alleviare la loro povertà e sofferenza (13,4%), investire sulla ricostruzione del Paese (13%), aiutare i rifugiati siriani a tornare a casa (7%).

Save the Children, che ha lanciato quest’anno in occasione del centenario della sua fondazione la campagna “Stop alla guerra sui bambini”, chiede ai delegati che parteciperanno domani alla 3° Conferenza dei Paesi Donatori a Bruxelles di impegnarsi pubblicamente per sostenere una ripresa rapida della vita dei bambini in Siria, con investimenti specifici e continuativi sui settori che riguardano i minori. Le parti in conflitto e la comunità internazionale devono anche creare le condizioni necessarie per la pace e la protezione dei bambini, garantendo a tutti l’accesso ai servizi fondamentali di cui necessitano.    

Insieme ai suoi partner locali, Save the Children è presente in 4 governatorati nel nord della Siria - Aleppo, Hama, al-Hassakeh e Idlib – e ha raggiunto con i suoi interventi più di 750.000 persone, tra cui oltre 500.000 bambini. L’Organizzazione è impegnata nella ricostruzione delle scuole e nell’educazione, nell’assistenza sanitaria di base e nella distribuzione ai bambini e alle loro famiglie sfollate di beni di prima necessità come cibo, vestiti, set per cucinare, kit per l’inverno e per l’igiene.  

 




Cosa ne pensi?
Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.
Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui



aaaa

Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito.


Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra.

Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui
I commenti:

Commento 1)
La redazione ed il direttore hanno piacere di rispondere ai commenti dei nostri lettori. Facci sapere cosa ne pensi dell'articolo. La tua opinione è per noi importante.

Commento di: emilia.urso Ip:83.73.103.204 Voto: 7 Data 29/04/2024 04:06:20

Sei iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.

Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.

Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui

 
Iscrizione newsletter
Inserisci il tuo indirizzo email

Vuoi cancellarti?
Clicca qui
 
 
Search
Ricerca articolo
Ricerca
Dove
Da data
A Data:
Tipo ricerca:
Almeno una parola

Tutte le parole
 
 
Petizioni
Facciamo sentire la nostra voce
Dimettiamoci dalla carica di Cittadini Italiani

Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
Correlati in Cronaca dal Mondo

Autore: Redazione Esteri
Data: 27/05/2020
Traffico di droga: le società fantasma dei cartelli messicani

La rete più articolata, e che riguarda uno degli importi più elevati da record, è stata scoperta dall'Unità di informazione finanziaria (FIU) del Tesoro nel 2014.

Leggi l'articolo

Autore: Redazione Esteri
Data: 14/05/2020
Afghanistan: attacco a un reparto maternità di Kabul

I primi momenti della vita di un neonato dovrebbero trascorrere tra le braccia di sua madre, non in un ospedale in fiamme con proiettili e bombe che piovono...

Leggi l'articolo

Autore: Redazione Cronaca
Data: 08/05/2020
Allarme Interpol: droga consegnata domicilio con il cibo

Le organizzazioni criminali stanno ricorrendo ai servizi di consegna di cibo per trasportare la droga e altre sostanze illecite, mentre i Paesi sono in preda al lockdown a causa della pandemia globale di Covid-19. 

Leggi l'articolo

Autore: Di Luca De Rossi - Redazione Esteri
Data: 07/05/2020
Coronavirus: in Olanda aumenta l'uso di cannabis a causa dell'isolamento forzato

Il consumo di cannabis in Olanda e’ aumentato durante la crisi causata dall’avvento del coronavirus.

Leggi l'articolo
GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
Testata ideata e diretta da Emilia Urso Anfuso. Note legali.  Per informazioni commerciali e per entrare in contatto con la redazione potete chiamare lo 06 92938726 (Tel. e Fax) -